L’incontro con lo scrittore Alessandro D’Avenia ha affascinato gli studenti dei Licei dalla classe 1^ alla 5^. L’hanno ascoltato a lungo con sorprendente attenzione e coinvolgimento. Ecco solo alcune delle numerosissime impressioni inviate agli Insegnanti.
“RIBELLEZZA. Un attimo di rapimento scatenato e infuocato dall’incontro con un maestro, di un vero maestro che in poche ore ha saputo sfidarmi… riserverò per sempre un ricordo di gratitudine per avermi fatto aprire gli occhi… le sue parole mi hanno scosso, mi hanno accesa e liberata da quelle false convinzioni in cui mi sono ritrovata, come tutti a credere, mostrandomi un modo del tutto nuovo di vedere le cose… IL FINE DELL’ EDUCAZIONE E’ DIVENTARE LIBERI: E TU OGGI MI HAI RESA UN PO’ PIU’ LIBERA. GRAZIE! GRAZIE DI AVER CREATO IN INDELEBILE MOMENTO DI RIBELLEZZA”
(O. D’AMICO V Liceo scientifico)
“Mi è piaciuto molto quando Alessandro D’Avenia, a seguito di una domanda, si è soffermato sulla paura dei giovaninei confronti del futuro…problema su cui, quasi ogni giorno, mi relaziono… e mi è piaciuto quando ha detto che nella nostra vita c’è bisogno di un po’ di noia per stuzzicare la nostra curiosità e spingerci a fare qualcosa di nuovo”.
(F.CAMERATA V Liceo scientifico)
“Avrei preferito una risposta un po’più completa quando gli è stato chiesto del suo rapporto con Don Puglisi, poiché da diverso tempo sono interessato al fenomeno della mafia”
(F. PACIONI V Liceo scientifico)
“Non diventare ciò che vuoi, ma diventa ciò che sei…una frase che mi ha motivato, soprattutto in questa orrenda situazione”
(S. PIRAS V Liceo scientifico)
(A. RECH V Liceo scientifico)
“ Le sue parole hanno testimoniato, per quanta mi riguarda, che l’approccio alla vita dello scrittore è forse il modello migliore che finora ho rintracciato in una persona adulta”
(G.CATALINI IV Liceo scientifico)
“La vita ci viene data nella misura in cui noi ci diamo alla vita, per chi rimane chiuso nel proprio mondo scappando costantemente dalla realtà vera, la vita si spegne". Queste parole di Alessandro D’Avenia mi hanno fatto riflettere molto… La mia vita è ricominciata un anno fa, quando ho perso la mia mamma… all’inizio mi dicevo che non sarei mai riuscita a superare il dolore e invece mi sono rialzata perché ho capito di poter essere un punto di riferimento per gli altri… anch’io avevo una storia da raccontare”
(R. PALMINI IV Liceo scientifico)
“Le parole dello scrittore sono molto confortanti. Credo che capisca la situazione di noi giovani in questo periodo di grande incertezza e precarietà”
(V. DE SILVESTRO IV Liceo scientifico)
“Sono molto contento di aver avuto l’occasione di conoscere questa persona perché mi è davvero piaciuto il suo modo di pensare”
(M. KHALLEF IV Liceo scientifico)
“A parer mio questo incontro è stato molto interessante e utile. Mi sono ritrovata in molte cose, ma soprattutto sono rimasta affascinata dal suo modo di relazionarsi, di parlare con noi. Perché è proprio questo il trucco secondo me. Sapersi relazionare con gli altri. Saper coinvolgere e saper intrattenere, senza annoiare, noi giovani”
(M. MARTUCCI IV Liceo scientifico)
La cosa più strana è che ho riflettuto su un concetto solo quando me lo sono sentito pronunciare da uno scrittore che non mi conosce e non sa nulla di me: gli altri sono il luogo in cui noi ci riconosciamo, come è successo a Ulisse quando è tornato a Itaca”
"Più che un incontro io lo definirei una chiacchierata con i ragazzi… ci ha parlato come un amico, anche se con un po’ più esperienza sulle spalle”
(C. SALVETA IV Liceo sc)
(C. SCARPITTI IV Liceo scientifico)
“Sono partita un po’ scettica nei suoi confronti…ma questa volta sono rimasta felicemente sorpresa: nelle sue parole ho rivisto quelli che sono i miei pensieri e le mie paure”
“Francesca M.?” “Presente prof! “ “Un nome e cognome…non sembra poi così complicato …beh, dopo l’incontro con il professore sono andata a cercare quale fosse il significato del mio nome…
(F. MINOZZI V Liceo Linguistico Europeo)
(G. ZUCCHER V Liceo Linguistico Europeo)
“L’incontro è stato molto formativo perché mi ha permesso di vedere da un’altra prospettiva alcuni temi che, secondo me, avevano una sola possibile interpretazione”