Gesù ci porta la Pace che solo Lui ci può regalare

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 

Idea forza
La vera Pace

Riflessione

Poche volte come in questi mesi abbiamo un grande desiderio di Pace: nel mondo, nei gruppi che frequentiamo, con i nostri cari, dentro di noi.

La Pace che ci dà Gesù è fuori dall’ordinario. Quella a cui il mondo ci ha abituato è una pace scandita dal compromesso, da secondi fini, da rancori solo accantonati.

La Pace di Gesù è diversa: è la Luce che scaturisce invincibile da quelle ferite che sulla Croce diedero la morte, ma da cui adesso ci viene la Vita; è una Pace che proviene dall’Amore crocifisso e risorto, capace di perdonare infinitamente. È una Pace che non ci possiamo procurare con le nostre forze, ma senza la quale il nostro cuore rimane inquieto. Per questo Gesù viene a darcela… chiediamogliela con forza, in particolare per il conflitto in Ucraina e in Terra Santa.

Preghiera

Padre Nostro…

Maria, madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Gesù ci invita a contemplare e ad abbeverarci alle sorgenti dell’Amore divino, per viverlo nei nostri atti

Dal Vangelo secondo Giovanni

Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Idea forza

Dio vuole dimorare in noi

Riflessione

In questi giorni Gesù ci invita a entrare con sempre maggior profondità nel mistero di Dio che è l’Amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Da questo Mistero affascinante scaturisce la vita cristiana. I nostri atti di generosità non si fondano su noi stessi, ma scaturiscono dall’Amore di Dio, dal quale ci lasciamo coinvolgere. Per questo Gesù dice: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».

Che bello essere dimora di Dio! Chiediamo oggi di avere la grazia di vivere sempre più questa esperienza per comunicarla agli altri.

Preghiera

Padre Nostro…

Maria, madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

La bella notizia di oggi: Maria ci porta a Gesù, che è la Pace

Il mese di maggio è da sempre dedicato alla Madonna. Vogliamo oggi affidare a Lei tutte i nostri desideri, le nostre speranze e le nostre difficoltà, attraverso una parte della preghiera che papa Francesco ha composto.

Parola chiave

Madre

Preghiera

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.

Nella miseria del peccato, nelle nostre fatiche e fragilità, nel mistero d’iniquità del male e della guerra, tu, Madre santa, ci ricordi che Dio non ci abbandona, ma continua a guardarci con amore, desideroso di perdonarci e rialzarci. È Lui che ci ha donato te e ha posto nel tuo Cuore immacolato un rifugio per la Chiesa e per l’umanità. Per bontà divina sei con noi e anche nei tornanti più angusti della storia ci conduci con tenerezza.

Tu hai tessuto l’umanità a Gesù, fa’ di noi degli artigiani di comunione. Hai camminato sulle nostre strade, guidaci sui sentieri della pace. Amen.

Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo…

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Oggi è la festa di santa Caterina da Siena, patrona d’Italia, che ci chiede di non perdere il fuoco che abbiamo dentro

Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, Patrona d’Italia e compatrona d’Europa, era semplicemente Caterina Benincasa: quando scriveva queste lettere (andando anche di persona, a piedi, fino ad Avignone, per riportare il Papa a Roma e salvare la Chiesa) era una giovane donna analfabeta sui venti anni, di famiglia popolare, laica e terziaria domenicana.

Agli amici che la seguivano ripeteva: “Non accontentatevi delle piccole cose. Dio le vuole grandi. Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutta Italia”.

Idea forza
Non accontentarsi della mediocrità

Preghiera a santa Caterina per l’Italia

O Caterina santa, giglio di verginità e rosa di carità! […]

Se ami l'Italia e il popolo a te affidato, se la pietà verso di noi ti muove, se ti è cara la tomba in cui Roma venera e onora la tua spoglia verginale, allora, rivolgi benigna il tuo sguardo e il tuo favore sulla nostra pena e sulla nostra preghiera e compi i nostri voti.
Difendi, soccorri e conforta la tua patria e il mondo. Sotto il tuo presidio e tutela siano i figli e le figlie d'Italia, i nostri cuori e le anime nostre, i nostri travagli e le nostre speranze, la nostra fede e il nostro amore: quell'amore e quella fede che furono la tua vita e ti fecero immagine di Cristo crocifisso nello zelo intrepido per la sposa di lui, la santa Chiesa. […] Amen.

Padre Nostro…

Maria, madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Oggi è il compleanno della nostra città. Ne ha di esperienza, tanto che leggiamo nel XVI canto del Purgatorio:

Soleva Roma, che ’l buon mondo feo, 
due soli aver, che l’una e l’altra strada 
facean vedere, e del mondo e di Deo.

Idea forza
Responsabili eredi di un tesoro

Riflessione

Tutti amiamo Roma, la nostra cara città. La terzina di Dante mette in luce quanto abbia contribuito Roma con la sua storia per l’edificazione della civiltà e della fede cristiana.

La festa di oggi può essere un invito a essere grati di tanta ricchezza che abbiamo ricevuto dalle nostre radici, a esserne degni conoscendola nelle sue ricchezze, rispettandola, contribuendo al suo progresso attraverso il nostro sforzo quotidiano.

Preghiera

Padre Nostro…

Maria, madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

La bella storia di Oumar.

«Io ce l’ho fatta. Ora, quando vado a scuola?».

Non è solo una storia di coraggio e di salvataggi, quella di Oumar Namoko, 8 anni e mezzo e gli occhi di chi da solo ha scelto di vivere o morire, rinascendo dopo quattro mesi di viaggio verso l’Italia. Il suo è un caso a sé.

 Ha viaggiato per 7mila chilometri, è stato rinchiuso, ha lavorato, si è sostentato da solo. Dal villaggio di Tambaga, nel sud ovest del Mali, teatro di continui attacchi jihadisti, Oumar è fuggito perdendo i contatti con la famiglia. A piedi, nel deserto, fino a Tripoli, aggregandosi a vari gruppi, ma sempre un po’ in disparte, ha raccontato chi ha viaggiato al suo fianco. È caduto in mano alle bande libiche che gestiscono i flussi di migranti, è stato detenuto in un lager dove ha subito maltrattamenti (ha il malleolo fratturato e altre cicatrici). Non ha perso la speranza, né il sorriso, lo stesso con cui ora ad Ancona chiede di studiare, lavorare, chiamare il papà per raccontare la sua impresa. E ridere di gioia. «Ce l’ho fatta, sono dall’altra parte, sono in Europa», ha detto felice al genitore incredulo, che non lo sentiva da 4 mesi. (dal Messaggero)

Parola chiave

Tenacia

Riflessione

Questa storia a lieto fine è fonte di molte riflessioni. Teniamola nel cuore, imparando dal desiderio di futuro di Oumar, e pensando al dono che abbiamo nel poter frequentare la scuola, e all’ingiustizia per cui tante persone, spesso in tenera età, per avere un futuro sono costrette a fuggire abbandonando la propria terra e i propri affetti! Tutti abbiamo una responsabilità per fare del nostro meglio, oggi e nella nostra vita, perché questa realtà cambi.

Oggi puoi offrire i tuoi sforzi e, se vuoi, la tua preghiera per tutte quelle persone costrette a emigrare per fuggire da guerre, violenze, carestie.

Momento di silenzio.

Padre Nostro…

Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Un episodio della vita di padre Luigi Caburlotto che ha molto da insegnarci

 Un giorno Luigi Caburlotto, ancora ragazzo, ricevette un compito dal maestro: “Luigi, fra poco è la festa di san Giuseppe Calasanzio, vorrei che ti preparassi a raccontare ai tuoi compagni la sua storia. Sai che è stato lui il primo a fondare una Scuola per i ragazzi poveri”. 

Luigi ne fu entusiasta. Si preparò proprio bene, cercò un libro che raccontasse ogni particolare, scrisse un lungo discorso. 

E gli capitò una cosa proprio bella: studiando san Giuseppe Calasanzio scoprì cosa il Signore voleva da lui.

“Signore, ho capito cosa mi suggerivi da tanto tempo. Anch’io, come san Giuseppe Calasanzio, sono sempre stato commosso dai ragazzi che stanno sulle strade. Tu allora domandi anche a me di diventare sacerdote e di prendermi cura dei ragazzi, specialmente dei più poveri e soli”.

Parola chiave

Vocazione

Riflessione

Come possiamo scoprire la nostra vocazione nella vita? Sicuramente Dio per ognuno ha un invito bellissimo, sta a noi chiedere aiuto a Lui e a chi ci vuole bene per scoprirlo.

Ispirati da padre Luigi Caburlotto, chiediamo nella preghiera aiuto a Dio per scoprire la strada che siamo chiamati a percorrere nella nostra vita.

Padre Nostro…

Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

La lettura di oggi ci racconta del primo martire, santo Stefano, la cui testimonianza fu vista da Saulo, che sarebbe diventato san Paolo.

Dagli Atti degli Apostoli.

In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] «Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l'avete osservata».

 All'udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.
Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio».

Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Sàulo.

E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.

Sàulo approvava la sua uccisione.

Parola chiave

Testimonianza

Riflessione

Abbiamo letto il racconto di Stefano, il primo discepolo di Gesù che, dopo la Resurrezione, Lo seguì testimoniandolo fino a dare la vita. Tutti noi battezzati siamo chiamati a dare questa testimonianza con i nostri atti. Come disse Giovanni Paolo II: «Forse a voi non verrà chiesto il sangue, ma la fedeltà a Cristo certamente sì! Una fedeltà da vivere nelle situazioni di ogni giorno». Colpisce, nella narrazione di un fatto così violento, la pace con cui Stefano va incontro al suo destino. Questa Pace è dono dello Spirito, ed è capace di innescare un cambiamento nei cuori di chi incontriamo nel nostro cammino, come successe a quel Saulo, che vide morire Stefano, e che sarebbe diventato san Paolo, l’Apostolo delle Genti.

Preghiamo il Signore perché ci dia la fedeltà, l’ardore, la coerenza per testimoniarLo in ogni atto di questa giornata.

Padre Nostro…

Maria, Madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Continuiamo il nostro cammino con san Giuseppe

San Giuseppe ci suggerisce tre parole-chiave per la vocazione di ciascuno. La prima è sogno. Tutti nella vita sognano di realizzarsi. Ed è giusto nutrire grandi attese, aspettative alte che traguardi effimeri – come il successo, il denaro e il divertimento – non riescono ad appagare. In effetti, se chiedessimo alle persone di esprimere in una sola parola il sogno della vita, non sarebbe difficile immaginare la risposta: “amore”. È l’amore a dare senso alla vita, perché ne rivela il mistero. La vita, infatti, si ha solo se si , si possiede davvero solo se si dona pienamente. San Giuseppe ha molto da dirci in proposito, perché, attraverso i sogni che Dio gli ha ispirato, ha fatto della sua esistenza un dono.

(Papa Francesco)

Parola chiave
Sogno

Riflessione

Puoi considerare in un momento di silenzio le parole di papa Francesco, ponendoti qualche domanda per esaminarti:

Quali sono i miei sogni?

Spero nel fatto che si possano realizzare, con il mio sforzo e l’aiuto di chi mi vuole bene?

Sono sogni che portano a realizzarmi donandomi agli altri, o sono piuttosto progetti egoistici?

Preghiera

Padre Nostro…

Maria, madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

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