Riflessione del 26 gennaio 2024

La storia commovente di oggi… è una testimonianza di amore nella tragedia della Shoah


Massimiliano Kolbe era un sacerdote francescano polacco. Il 28 maggio fu trasferito al campo di sterminio di Auschwitz, dove ricevette il numero di matricola 16670.

Condivise la sorte e le sofferenze di molti altri prigionieri e, come essi, fu addetto ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. La sua dignità di sacerdote e uomo retto, che sopportava, consolava e perdonava, fece commentare un testimone così: «Kolbe era un principe in mezzo a noi».

Il martirio

 Alla fine di luglio fu trasferito al Blocco 14, dove i prigionieri erano addetti alla mietitura nei campi. Uno di loro riuscì a fuggire: secondo l’inesorabile legge del campo, dieci prigionieri vennero destinati al cosiddetto bunker della fame nel Blocco 13, condannati a morire senza prendere cibo. Padre Kolbe si offrì in cambio di uno dei prescelti, Franciszek Gajowniczek, padre di famiglia e militare nell’esercito polacco, dichiarando di essere un sacerdote cattolico.
La disperazione che s’impadronì di quei poveri disgraziati, rinchiusi nel bunker, venne attenuata e trasformata in preghiera comune, guidata da padre Kolbe. Gradualmente si rassegnarono alla loro sorte: morirono man mano, mentre le loro voci oranti si riducevano ad un sussurro.
Dopo quattordici giorni, il 14 agosto 1941, non tutti erano morti: rimanevano solo quattro ancora in vita, fra cui padre Massimiliano Maria. A quel punto le SS decisero, dato che la cosa andava troppo per le lunghe, di accelerare la loro fine con una iniezione endovenosa di fenolo. Il francescano tese il braccio pronunciando le sue ultime parole: «Ave Maria».

L’indomani il suo corpo venne bruciato nel forno crematorio e le sue ceneri si mescolarono a quelle di tanti altri condannati.

Riflessione

Giovanni Paolo II ha proclamato santo Massimiliano Kolbe. «Con il suo martirio ad Auschwitz egli riportò la vittoria mediante l’amore e la fede, in un luogo costruito per la negazione della fede in Dio e nell’uomo. Massimiliano non morì, ma “diede la vita… per il fratello”».

Preghiera

Padre Nostro…

Maria, madre della Chiesa, prega per noi.

San Giuseppe, prega per noi.

Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

San Massimiliano Kolbe, prega per noi.

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