Riflessione del 29 novembre 2024

Oggi ricordiamo una donna che ha lottato per la dignità dei rifiutati: Dorothy Day

 Dorothy Day Nasce nel 1897 e incontra fin da giovane il mondo della povertà, andando a vivere con la famiglia - di credo protestante, ma non praticante - nel quartiere più povero di Chicago. Ribelle, anticonformista e combattiva, diventa giornalista e si batte per i diritti dei lavoratori e per il benessere di poveri e diseredati. Una scelta dolorosa sconvolge la sua vita, traghettandola verso la conversione: rimasta incinta di un giovane collega, decide di abortire e viene abbandonata da quest’uomo. Tormentata dal rimorso, accoglie come un miracolo una seconda gravidanza. Dopo molte vicissitudini il 28 dicembre 1928 entra nella Chiesa Cattolica, che lei riconosce come «la Chiesa degli immigrati, la Chiesa dei poveri», cioè la concretizzazione dei suoi ideali di vita.

Nel 1932 un’ulteriore svolta alla sua vita arriva dal suo incontro con Peter Maurin, un fervente cattolico che ha il sogno di realizzare una rivista che affronti temi sociali alla luce del Vangelo. Nasce così il mensile “The Catholic Worker”, che, appena un anno dopo, non solo raggiunge le centomila copie, ma diventa un punto di riferimento per senzatetto, poveri e bisognosi, che chiedono al giornale di tradurre in pratica i suoi principi ispiratori. L’appartamento di Dorothy, nel cuore di New York, è la prima di tante case di ospitalità e “The Catholic Worker” diventa così un movimento.
Nelle sue “case famiglia” Dorothy accoglie di preferenza i clandestini e i rifiutati dalle altre organizzazioni: «Vivono con noi, muoiono con noi e diamo loro una sepoltura cristiana, preghiamo per loro dopo che sono morti. Una volta che sono accolti diventano membri della famiglia». Tutta la vita di Dorothy è abitata dai poveri e dai loro bisogni; papa Giovanni Paolo II la stima e la segue con affetto e, malata e incapace di spostarsi, riceve anche la visita di Madre Teresa di Calcutta, che la considera membro del suo ordine. Dorothy, nota anche come “l’anarchica di Dio” per l’estremismo di certe sue posizioni e per la radicalità delle sue scelte di vita, muore il 29 novembre 1980. (da «sulla Tua Parola»).

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