In queste circostanze particolari, oggi è la festa del nostro Istituto!!! Impariamo 3 dimensioni straordinarie che in questi giorni possiamo imparare da san Giuseppe, che celebriamo oggi…

GIUSEPPE ERA UN UOMO GIUSTO

Giusto non vuol dire per lui solo osservare i comandamenti, ma essere disponibile a compiere gioiosamente e fedelmente la volontà divina, cioè un progetto che lo trascende, con l’accettazione del comando di prendere con sé.


GIUSEPPE ERA CAPACE, nonostante tutto, di continuare a SOGNARE!!!

SECONDO INSEGNAMENTO prezioso per queste giornate…


È per questo che GIUSEPPE ci insegna a RIMANERE FEDELI!!!

Fedeli a chi conta su di noi, fedeli ai nostri cari, fedeli alla nostra missione.

San Giuseppe, solerte difensore di Cristo, sposo della Madre di Dio, proteggi in questi giorni tutti noi membri della nostra scuola. Siamo Studenti, Genitori e Nonni, Docenti,Collaboratori.


San Giuseppe, insegnaci a leggere: insegnaci a leggere nelle sfide di queste settimane il progetto di amore che Dio ha per ognuno di noi.

San Giuseppe, aiutaci: aiutaci a rispettarci nelle nostre case, e ad amarci anche se per ora non possiamo abbracciarci.

San Giuseppe, sostienici: affinché non perdiamo la Speranza, e non rinunciamo a sognare il Meglio per tutti noi.

Amen


TANTI AUGURI A TUTTI I PAPÀ E I NONNI!!!


UN CARO AUGURIO ALLE SUORE, LE FIGLIE DI SAN GIUSEPPE!!!

Si trovava a Gerusalemme un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Parola chiave

Vuoi guarire?

Riflessione

Quest’anno e anche in questi giorni stiamo potendo capire cosa voglia dire non poter uscire, non poter recarci dove desideriamo… Il Vangelo di oggi ci parla di un uomo che per trentotto anni si era trovato in una condizione di grave immobilità. È curioso, allora, che Gesù, vedendolo, gli domandi se vuole guarire. Come se oggi ci chiedesse se vorremmo poter uscire
liberamente… Non è forse ovvia la risposta? Ebbene, questo ci insegna una realtà molto affascinante: il rispetto di Dio per la nostra libertà. Dio infatti sa di cosa abbiamo bisogno. Anzi, lo sa molto meglio di noi. Ma per operare le sue meraviglie nella nostra vita aspetta la nostra cooperazione, il nostro sì accogliente e fiducioso, che noi Gli chiediamo di agire in noi. Non rinunciamo allora a chiedere con fiducia al Signore quello di cui abbiamo bisogno!

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Centosessant’anni fa veniva proclamato a Torino il Regno d’Italia. Per questo siamo oggi invitati a «ricordare e promuovere i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, e riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica».

Parola chiave

Uniti

Riflessione

Cosa vuol dire per noi essere parte di una nazione, essere italiani? Sicuramente ci sono tante caratteristiche, abitudini e valori che ci accomunano. Ma riconoscersi sotto una stessa bandiera è solo il punto di partenza: ciò servirebbe a poco, se questa consapevolezza non si traducesse in atteggiamenti concreti ed efficaci. Qual è l’obiettivo da raggiungere? È quello su cui stiamo riflettendo quest’anno: il bene comune. Non unicamente il mio interesse particolare, perché la mia autentica realizzazione non può prescindere da chi mi sta accanto. Il vero bene dell’altro completa e realizza anche il mio. Siamo, cioè, persone che fanno parte di una comunità. Così vive una vera famiglia, una classe, una scuola, una nazione. Proponiamoci in silenzio di rispondere a questo invito.

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Possiamo sperimentare, in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che «le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. […] Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti».

(Papa Francesco)

Parola chiave

Servizio

Riflessione di papa Francesco

Tutte queste persona che abbiamo ricordato possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza. A tutti loro va una parola di riconoscimento e di gratitudine.

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore:
«Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra;
non si ricorderà più il passato,
non verrà più in mente,
poiché si godrà e si gioirà sempre
di quello che sto per creare,
poiché creo Gerusalemme per la gioia,
e il suo popolo per il gaudio.
Io esulterò di Gerusalemme,
godrò del mio popolo.
Non si udranno più in essa
voci di pianto, grida di angoscia.

Parola chiave

Gaudio

Riflessione

Le letture di questi giorni sembrano scritte apposta per darci speranza! Eppure sono state scritte più di 2000 anni fa! Esse esprimono il vero leit motiv di ogni esistenza umana: il desiderio di una felicità che sembra sfuggirci, presi da un’insicurezza spesso attanagliante. La bella notizia di oggi sono queste parole di Dio: «Io creo per la gioia». Cioè: Dio ci ha fatti
per la Gioia! Lui creerà nuovi cieli e nuova terra! Lui ce lo promette! Solo da questa promessa può nascere la Speranza! Chiediamo a Dio questa fiducia che porta tanta Pace. Offriamogli le fatiche di questa giornata, fiduciosi che siamo nelle sue mani di Padre, che non ci lascerà soli.

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Il secondo è questo: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Non c'è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».

Parola chiave

Vale di più

Riflessione

La vita è piena di sacrifici. Molti di essi li facciamo perché “la realtà” ci obbliga a compierli. Ma c’è qualcosa che per Dio vale molto di più dei nostri piccoli o grandi sacrifici: amarLo con tutto noi stessi, e amarci tra noi. E questa è la chiave di volta della nostra esistenza: in effetti, se ci pensi bene, come è diverso un sacrificio fatto senza voglia, da uno fatto con passione per il bene che vogliamo a una persona amata. Ecco che, se cresciamo nell’Amore, la nostra vita cambierà: se vivremo nel suo Amore, ogni
sacrificio, anche quello più insensato, quello di cui non vediamo nessuna utilità, sarà fatto con passione, e la vita si colmerà di colore e di gioia. In questo momento di preghiera, chiediamo questa grazia.

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Introduzione

Questo salmo è una preghiera stupenda. È il canto di un’anima che ha nostalgia della Bellezza a cui vorrebbe tornare, e che quindi si apre alla supplica della luce e della verità necessarie per giungervi. La preghiera finisce nella speranza che torneremo a vivere quelle realtà che ci mancano, e che le vivremo in compagnia di Dio:

Come la cerva anèla
ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anèla
a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?
Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.
Verrò all'altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio. Amen.

Parola chiave

Sete di Dio

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Papa Francesco ha dedicato quest’anno alla protezione e all’intercessione di san Giuseppe. Per noi che viviamo l’avventura scolastica in un Istituto che ne porta il nome è un’occasione splendida di ricorrere a Giuseppe, che è un amico che non tradisce mai! Se ogni 19 marzo celebriamo san Giuseppe (e con lui tutti i papà!) quest’anno la festa sarà raddoppiata. Vale la pena prepararsi bene, e possiamo chiedere a san Giuseppe aiuto per tutte le nostre necessità, un aiuto per qualcosa che ci fa soffrire, o per una persona
cara che sta male. Lui non ci lascerà mai soli, provare per credere! Ognuno di noi è invitato a partecipare alla preghiera della novena, che da oggi al 18 marzo si svolgerà in diretta alle 21 sulla pagina Facebook “Scuole del Caburlotto”. Ogni sera ci sarà anche una riflessione scritta da una classe del nostro Liceo. Perché non ti organizzi per seguirla con la tua famiglia e pregare insieme?

Preghiera a san Giuseppe di papa Francesco

Salve, custode del Redentore,
e sposo della Vergine Maria.
A te Dio affidò il suo Figlio;
in te Maria ripose la sua fiducia;
con te Cristo diventò uomo.
O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi,
e guidaci nel cammino della vita.
Ottienici grazia, misericordia e coraggio,
e difendici da ogni male. Amen.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette».

Parola chiave

Perdòno

Riflessione

La vita in famiglia, in classe, in qualsiasi comunità ha tanti aspetti stupendi. Ma allo stesso tempo è sicuramente spesso difficile sopportare il prossimo, e ce ne siamo resi conto soprattutto quando abbiamo trascorso periodi di quarantena chiusi in casa… Ognuno è diverso dall’altro, anche se facciamo parte della stessa famiglia. Perdonare settanta volte sette… il punto non è risolvere la moltiplicazione… Gesù vuole dire che ci invita a perdonare il fratello, il figlio, la mamma o il papà SEMPRE. Con le nostre forze non è qualcosa di difficile: è qualcosa di impossibile. Se invece ci apriamo al Suo Amore infinito, possiamo educarci, piano piano, a farlo. Con il Suo aiuto, a partire da questa preghiera:

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

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