«Mi è capitato alcuni mesi fa — ha confidato papa Francesco — in una delle udienze, quando andavo salutando la gente che era dietro le transenne, una coppia di sposi che celebrava il sessantesimo di matrimonio: non erano tanto anziani perché si erano sposati giovani, andavano sull’ottantina, ma stavano bene, sorridenti. Sempre domando qualcosa, scherzando, alla gente
che fa gli anniversari di matrimonio. Ho chiesto loro chi dei due avesse avuto «più pazienza» nei sessant’anni di matrimonio. E loro che mi guardavano, si sono guardati negli occhi — non dimentico mai quegli occhi — poi sono tornati e mi hanno detto, tutti e due insieme: “Siamo innamorati”. Dopo sessant’anni, questo significa una sola carne e questo è quello che porta la donna: la capacità di innamorarsi. L’armonia al mondo».

Parola chiave

Armonia

Riflessione

«Per capire una donna bisogna prima sognarla»: ecco perché la donna è «il grande dono di Dio», capace di «portare armonia nel creato». Tanto che, ha confidato Papa Francesco con un tocco di poetica tenerezza, «a me piace pensare che Dio ha creato la donna perché tutti noi avessimo una madre». È la donna, ha riconosciuto Francesco, «che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella». E se «sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, sfruttare una donna è di più di un reato e un crimine: è distruggere l’armonia che Dio ha voluto dare al mondo, è tornare indietro».

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. […] Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente […] Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parole chiave

Umiltà

Riflessione

Può essere difficile capire perché Gesù parli di umiliazione… In realtà quello che Gesù vuole è che amiamo in modo autentico, e non per finta! Infatti, chi fa una buona azione per il gusto di essere ammirato dagli amici, in realtà non sta amando nessuno, se non il proprio tornaconto! Chi ama davvero, si sacrifica per il bene dell’altro. È al servizio della felicità dell’altro. E per questo non esita a umiliarsi, se necessario, per la persona cui vuole bene (cioè, di cui vuole il bene). E tu, non corri a volte il rischio di essere solo al triste servizio di te stesso? Sei capace di metterti un po’ di più a disposizione delle persone a cui vuoi bene? Perché, in un attimo di silenzio, non provi a fare un proposito concreto per metterti al servizio generoso di una persona, con un gesto concreto?

Preghiera

Padre Nostro
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San Giuseppe, prega per noi.
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Un aspetto che caratterizza San Giuseppe […] è il suo rapporto con il lavoro. San Giuseppe era un carpentiere che ha lavorato onestamente per garantire il sostentamento della sua famiglia. Da lui Gesù ha imparato il valore, la dignità e la gioia di ciò che significa mangiare il pane frutto del proprio lavoro. (Dalla lettera Patris Corde di Papa Francesco)

Parola chiave

Lavoro

Riflessione

Spesso associamo la parola “lavoro” solo al ricordo della sensazione di fatica di quando facciamo il nostro dovere, correndo così il rischio di dimenticare la gioia di riuscire a svolgere qualcosa di bello con il nostro sforzo. Poter lavorare onestamente, in realtà, è un dono enorme, perché ci permette di realizzarci nella nostra identità di persone e di cittadini. Papa Francesco arriva a scrivere che «la persona che lavora, qualunque sia il suo
compito, collabora con Dio stesso, diventa un po’ creatore del mondo che ci
circonda»… Riflettiamo in un momento di silenzio, e chiediamo a san Giuseppe aiuto per svolgere con entusiasmo il nostro dovere, per fare del mondo un posto più bello, più giusto, più fraterno!

Preghiera

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Idea forza

Cercare la giustizia

Preghiera

Padre Nostro
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Dal libro del Profeta Isaia
«Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia,
soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova».

Idea forza

Cercare la giustizia

Riflessione

In cosa consiste la Conversione a cui siamo invitati nella Quaresima? Vuol dire far “riconvergere” tutti i nostri sforzi, che spesso sono diretti verso obiettivi totalmente secondari, verso ciò che ci realizza davvero come persone umane, che ci fa felici. Come fare? Un metodo efficacissimo che oggi ci viene proposto è cercare la giustizia! Che vuol dire? Per esempio non chiudere gli occhi di fronte a chi è più debole, e magari subisce un’ingiustizia per la prepotenza di qualcun altro. Se questo succede in classe, o nei luoghi che frequentiamo, non facciamo finta di niente! Cerchiamo di migliorare, tutti insieme, la realtà in cui viviamo! In un momento di silenzio puoi provare a pensare a come cercare la giustizia in questa giornata, e anche offrire a Dio la tua intenzione affinché ti aiuti a compierla!

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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.

Parola chiave

Non giudicare

Riflessione

Perché mai Gesù ci consiglia di non giudicare? Forse vuole suggerirci di chiudere gli occhi di fronte a quello che fanno gli altri, di fare finta di niente? Nulla di tutto questo! Dio vuole sempre che usiamo bene la nostra intelligenza: è importante formarsi sempre un giudizio corretto di quello che accade intorno a noi. Quello che non ci compete è invece, anche di fronte a un errore del prossimo, condannare la persona, “squalificarla” interiormente. Chi conosce infatti fino in fondo il cuore di ognuno, in modo da arrogarsi il diritto di giudicarlo? Solo Dio può farlo, Lui che è Giusto, e lo farà al tramonto della nostra vita. Riflettiamo in silenzio… e impariamo da Gesù questa sublime arte: odiare il peccato, ma contemporaneamente amare il peccatore e aiutarlo a rialzarsi!

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai"; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Idea forza

Riconciliarti con il tuo fratello

Riflessione

Gesù dà un’enorme importanza alle relazioni con il prossimo. E da quanto letto capiamo che conosce meglio di tutti quanto danno possono arrecare le parole condite dal disprezzo, dal rancore, dal cinismo… per questo ci dà un consiglio preziosissimo: prima di andare all’altare, cioè se vuoi davvero cambiare verso per il meglio alla tua vita, per prima cosa riconciliati con quelle persone con cui hai “dei conti in sospeso”. Chiedi loro perdono, oppure offrigli il tuo. O, se è troppo difficile, prova a pregare Dio per questa
persona, e chiediGli la forza di amarla un po’ di più. Questo impegno varrà quanto tutti i fioretti che potrai fare in questa Quaresima…

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!

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Cose buone…

Riflessione

La Quaresima è un periodo di impegno per la conversione. Ma molto prima di impegnarci a fare qualsiasi cosa, Gesù ci chiede solo una cosa, che è alla base di tutte le nostre azioni: fidarci del fatto che Dio Padre ci vuole bene, e non vuole darci altro che cose belle. Il primo impegno che ci chiede Gesù in questa Quaresima è molto attraente: avere la fiducia di chiederGli cose belle! Di fronte a dei desideri buoni, nessun padre rifiuta niente a un figlio. Tantomeno lo farà il Padre nostro Celeste.

Per questo, possiamo pregare con fiducia:
Padre nostro, che sei nei cieli…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
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Alla fine di ogni vicenda che vede Giuseppe come protagonista, il Vangelo annota che egli si alza, prende con sé il Bambino e sua madre, e fa ciò che Dio gli ha ordinato. […] Il Figlio dell’Onnipotente viene nel mondo assumendo una condizione di grande debolezza. Si fa bisognoso di Giuseppe per essere difeso, protetto, accudito, cresciuto. Dio si fida di quest’uomo, così come fa Maria, che in Giuseppe trova colui che non solo
vuole salvarle la vita, ma che provvederà sempre a lei e al Bambino.
Giuseppe, continuando a proteggere la Chiesa, continua a proteggere il Bambino e sua madre, e anche noi amando la Chiesa continuiamo ad amare il Bambino e sua madre. (da Patris Corde)

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Custodi

Riflessione

Il Papa scrive che «dobbiamo sempre domandarci se stiamo proteggendo con tutte le nostre forze Gesù e Maria, che misteriosamente sono affidati alla nostra responsabilità, alla nostra cura, alla nostra custodia».
Ma che vuol dire per noi essere custodi di Gesù? Il Papa ce lo spiega ricordando che Gesù stesso ha detto di trovarsi in «ogni bisognoso, ogni povero, ogni sofferente, ogni moribondo, ogni forestiero, ogni carcerato, ogni malato […] Ed ecco perché la Chiesa non può non amare innanzitutto gli ultimi, perché Gesù ha posto in essi una preferenza, una sua personale identificazione. Da Giuseppe dobbiamo imparare la medesima cura e
responsabilità: amare il Bambino e sua madre; amare i Sacramenti e la carità; amare la Chiesa e i poveri.» Siamo quindi chiamati a essere i custodi del prossimo e in particolare del più debole, cioè di chi ci sta accanto e ha bisogno del nostro appoggio, del nostro aiuto, della nostra comprensione. In un momento di silenzio, pensiamo alle occasioni in cui possiamo imitare l’esempio di Giuseppe e rispondere a questo invito.

Preghiera

Padre Nostro
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