Massimiliano Kolbe era un sacerdote francescano polacco. Il 28 maggio fu trasferito al campo di sterminio di Auschwitz, dove ricevette il numero di matricola 16670. Condivise la sorte e le sofferenze di molti altri prigionieri e, come essi, fu addetto ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. La sua dignità di sacerdote e uomo retto, che sopportava, consolava e perdonava, fece commentare un testimone così: «Kolbe era un principe in mezzo a noi».

Il martirio

Alla fine di luglio fu trasferito al Blocco 14, dove i prigionieri erano addetti alla mietitura nei campi. Uno di loro riuscì a fuggire: secondo l’inesorabile legge del campo, dieci prigionieri vennero destinati al cosiddetto bunker della fame nel Blocco 13, condannati a morire senza prendere cibo. Padre Kolbe si offrì in cambio di uno dei prescelti, Franciszek Gajowniczek, padre di famiglia e militare nell’esercito polacco, dichiarando di essere un sacerdote cattolico. La disperazione che s’impadronì di quei poveri disgraziati, rinchiusi nel bunker, venne attenuata e trasformata in preghiera comune, guidata da padre Kolbe. Gradualmente si rassegnarono alla loro sorte: morirono man mano, mentre le loro voci oranti si riducevano ad un sussurro. Dopo quattordici giorni, il 14 agosto 1941, non tutti erano morti: rimanevano solo quattro ancora in vita, fra cui padre Massimiliano Maria. A quel punto le SS decisero, dato che la cosa andava troppo per le lunghe, di accelerare la loro fine con una iniezione endovenosa di fenolo. Il francescano tese il braccio pronunciando le sue ultime parole: «Ave Maria». L’indomani il suo corpo venne bruciato nel forno crematorio e le sue ceneri si mescolarono a quelle di tanti altri condannati.

Riflessione

Giovanni Paolo II ha proclamato santo Massimiliano Kolbe. «Con il suo martirio ad Auschwitz egli riportò la vittoria mediante l’amore e la fede, in un luogo costruito per la negazione della fede in Dio e nell’uomo. Massimiliano non morì, ma “diede la vita… per il fratello”».

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.
San Massimiliano Kolbe, prega per noi.

“La prova dell’amore è la dimostrazione delle opere”

Parola chiave

Concretezza

Riflessione

Ci sono due elementi «che ci aiuteranno a distinguere il vero dal non-vero amore». Il primo è che l’amore è «più nei fatti che nelle parole»: non è «un amore di telenovela, una fantasia», storie che «ci fanno battere un po’ il cuore, ma niente di più»; è «nei fatti concreti». «Gesù - ha ricordato - ammoniva i suoi: “Non quelli che dicono ‘Signore! Signore!’ entreranno nel Regno dei Cieli, ma quelli che hanno fatto la volontà del mio Padre, che hanno osservato i miei comandamenti”». In pratica, «il vero amore
è concreto, è nelle opere, è un amore costante. Non è un semplice entusiasmo. Anche, tante volte è un amore doloroso: pensiamo all’amore di Gesù portando la croce. Ma le opere dell’amore sono quelle che Gesù ci insegna nel brano del capitolo 25 di San Matteo. Ero affamato, mi hai dato da mangiare, malato e mi avete visitato, eccetera. Concretezza. Anche le beatitudini, che sono il “programma pastorale” di Gesù, sono concrete». In un momento di silenzio, proponiti un atto di amore generoso per questa giornata, e chiedi aiuto a Dio per compierlo…

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Saulo era un ebreo molto credente. Odiava e perseguitava quelli che per lui erano traditori: ebrei che credevano che un profeta di nome Gesù, da poco morto in croce, fosse risorto, e fosse Dio. «E avvenne che, mentre Saulo era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco [per perseguitare i cristiani],
all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo 4 e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?". 5 Rispose: "Chi sei, o Signore?". Ed egli: "Io sono Gesù, che tu perséguiti! 6 Ma tu àlzati ed entra
nella città e ti sarà detto ciò che devi fare"».

Parola chiave

Conversione

Riflessione

Quella caduta da cavallo cambiò la storia di Saulo, e anche quella del mondo. Saulo aveva scoperto che Gesù era Dio, e che il Suo corpo era quella Chiesa che lui aveva perseguitato. Si fece battezzare e divenne l’irresistibile apostolo che annunciò il Vangelo fino a Roma! La storia di san Paolo può farci riflettere… Quante “cadute da cavallo”, o eventi apparentemente negativi, possono nascondere l’opportunità che la Provvidenza ci mette
davanti per cambiare in meglio la nostra vita? Possiamo chiedere a Dio, in un momento di silenzio, uno sguardo aperto e capace di riconoscere le sue fantastiche sorprese…

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
San Paolo, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

“Dio vuole amore, null’altro”

Riflessione

Come ci immaginiamo Dio? Come ce lo ha proposto qualche film, o come lo abbiamo visto rappresentato in qualche fumetto? Magari come un essere onnipotente, che se ne sta per i fatti suoi, e a volte si degna di intervenire con qualche miracolo? O come una persona esigente che ci chiede di comportarci in un determinato modo per regalarci qualche soddisfazione? O come qualcuno a cui rivolgersi solo quando stiamo male, o quando succede qualcosa di brutto? Queste sono caricature di Dio. Perché Dio è amore, è un Padre di immenso amore. E un Padre non vuole altro, in fondo, che amare i suoi figli e che i suoi figli si rendano conto di questo amore e siano felici. Dio desidera cioè che noi viviamo in questo suo amore, e questo cosa vuol dire? Semplice: che amiamo Lui e che amiamo rettamente noi stessi e gli altri. In un momento di silenzio, chiedi a Dio luce per scoprire sempre di più la bellezza di questo Suo amore.

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Agnese nacque a Roma da genitori cristiani, appartenenti ad illustre famiglia patrizia, nel III secolo. Decise di consacrare al Signore la sua vita. Quando era ancora dodicenne, scoppio una persecuzione e molti furono i fedeli che s’abbandonavano in massa alla defezione. Agnese rimase fedele al Cristo e gli sacrificò la sua giovane vita. Fu denunciata come cristiana dal figlio del prefetto di Roma, invaghitosi di lei e da lei respinto per mantenere fede al suo voto di verginità. Fu esposta nuda al Circo Agonale, un luogo di piazza Navona (oggi Sant'Agnese in Agone). Un uomo che cercò di avvicinarla cadde morto prima di poterla sfiorare e altrettanto miracolosamente risorse per intercessione della santa. Fu trafitta con colpo di spada alla gola, nel modo con cui si uccidevano gli agnelli. Per questo nell'iconografia è raffigurata spesso con una pecorella o un agnello, simboli del candore e del sacrificio.

Parola chiave

Purezza

Riflessione

Sant’Agnese è uno splendido esempio di purezza. Cos’è la purezza? È una virtù stupenda, è la capacità di amare davvero, con tutto il cuore, senza mezze misure, mettendo l’amato al primo posto, preferendo il suo bene ai nostri interessi e piacere egoistici. Sant’Agnese ha amato Dio così! Per questo ha avuto il coraggio di essere coerente fino in fondo, fedele al Signore, e disposta a sacrificare la sua giovane vita pur di non venir meno al suo impegno. In un momento di silenzio, puoi chiederti: quanto sono fedele ai miei propositi? Sono disposto ad essere generoso per le realtà veramente importanti, per le persone che mi stanno a cuore? Pregando, puoi chiedere aiuto a Dio perché ti dia la stessa forza che diede a Sant’Agnese.

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

In quest’anno dedicato a san Giuseppe, ci mettiamo alla sua “scuola” per farci ispirare da Lui e chiedere il Suo aiuto. Oggi impariamo da lui una virtù spesso sottovalutata: la tenerezza! Padre nella tenerezza Giuseppe vide crescere Gesù giorno dopo giorno «in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2,52). Come il Signore fece con Israele, così egli “gli ha insegnato a camminare, tenendolo per mano: era per lui come il padre che solleva un bimbo alla sua guancia, si chinava su di lui per dargli da mangiare” (cfr Os 11,3-4). Gesù ha visto la tenerezza di Dio in Giuseppe: «Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono» (Sal 103,13). Giuseppe avrà sentito certamente riecheggiare nella sinagoga, durante la preghiera dei Salmi, che il Dio d’Israele è un Dio di tenerezza, [11] che è buono verso tutti e «la sua tenerezza si espande su tutte le creature».

(Papa Francesco, Patris Corde)

Parola chiave

Tenerezza

Riflessione

Se perfino Gesù, da bambino, nella sua umanità apprese la tenerezza di Dio Padre vedendola in colui che gli insegnava a camminare, possiamo immaginarci la straordinarietà della dolcezza dell’amore di san Giuseppe.
Per questo, affidiamoci oggi a Lui per le nostre necessità, per imparare a educare e a essere educati dagli altri, e soprattutto da Dio.

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Oggi ricominciamo insieme un cammino scolastico nelle nostre aule, di
nuovo fianco a fianco, anche se distanziati! Lo iniziamo in modo insolito: con una canzone che ci aiuta a riflettere e a pregare per vivere la scuola nella fiducia, nella gratitudine e nella speranza. Ascoltiamo e scegliamo una frase che ci colpisca, e proviamo a portarla nel cuore in questa giornata che inizia…

BUON CAMMINO!!!

In questi giorni in tutta Italia si celebra la XXX Giornata annuale per l'approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra ebrei e cattolici. Il dialogo della Chiesa cattolica con l’ebraismo viene rilanciato col Concilio Vaticano II, quindi più di cinquanta anni fa: dunque una storia molto breve. In questo periodo di tempo si è diffusa la presa di coscienza, da parte della Chiesa, della necessità di guardare all’ebraismo come alla sua radice, qualcosa di imprescindibile. E di condannare qualsiasi forma di antisemitismo, di oppressione, di discriminazione nei confronti degli ebrei e di chiunque altro

Parola chiave

Dialogo

Riflessione

Nel dialogo interreligioso è fondamentale che ci incontriamo come fratelli e sorelle davanti al nostro Creatore e a Lui rendiamo lode, che ci rispettiamo e apprezziamo a vicenda e cerchiamo di collaborare. Cari fratelli maggiori, dobbiamo davvero essere grati per tutto ciò che è stato possibile realizzare negli ultimi cinquant’anni, perché tra noi sono cresciute e si sono approfondite la comprensione reciproca, la mutua fiducia e l’amicizia. Preghiamo insieme il Signore, affinché conduca il nostro cammino verso un futuro buono, migliore. Dio ha per noi progetti di salvezza, come dice il profeta Geremia […]. Che il Signore ci benedica e ci protegga. Faccia splendere il suo volto su di noi e ci doni la sua grazia. Rivolga su di noi
il suo volto e ci conceda la pace (cfr Nm 6,24-26). Shalom alechem!
(Papa Francesco nella sua visita alla Sinagoga di Roma)

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

A causa di forti dolori al ventre, la giovane madre, Edi Aringhieri, apprese la notizia di un probabile handicap del figlio che aspettava. Lo sconforto di Edi Aringhieri, però, non concesse un’interruzione di gravidanza, che invece, con gioia, ha portato a termine. Edi Aringhieri ha voluto testimoniare la propria esperienza per dar coraggio a quelle famiglie che affrontano situazioni simili, regalando un messaggio di forza e speranza. Se nei primi anni di vita il figlio di Edi ha potuto ammirare le bellezze del mondo, a 12 anni, a causa di un glaucoma congenito, perse completamente il senso della vista. L’apparente ostacolo, tuttavia, non ha frenato quell’innata passione per la musica che lo ha reso una delle voci più belle e famose al mondo: stiamo parlando di Andrea Bocelli. Anche Andrea, come mamma Edi, spera che la sua storia sia di incoraggiamento e non perde mai occasione per ringraziare pubblicamente la madre per quel gesto d’amore: «Sarò di parte ma mi sento di poter dire che quella fu la scelta giusta».

Parola chiave

Speranza

Riflessione

Preghiamo per tutte quelle persone, specialmente che conosciamo, che di fronte alle difficoltà della vita pensano che non ci sia più niente da fare, che sia meglio arrendersi. Che Dio le aiuti a non disperare, a chiedere aiuto, perché insieme anche al nostro aiuto ricomincino a camminare e ad amare la vita.

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

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