Papa Francesco ha inaugurato l’8 dicembre scorso un intero anno dedicato a san Giuseppe. Trattandosi del patrono della nostra amata scuola, siamo invitati a vivere questo tempo di grazia con particolare intensità! Oggi riflettiamo su un atteggiamento fondamentale che ci insegna il santo Custode di Gesù.

Idea forza

Protagonisti al servizio del prossimo

Riflessione di Papa Francesco

Durante questi mesi di pandemia possiamo sperimentare, in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che «le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra
storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. […] Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri,
madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti». [6] Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza. A tutti loro va una parola di riconoscimento e di gratitudine.

Padre nostro
Maria, Madre della chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna". Ed egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Sì, signore". Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».

Idea forza

Vivere come figli del Padre

Riflessione

Non avere voglia di fare qualcosa può accadere a chiunque, e di per sé in questo non c’è niente di male: infatti Dio non ci ha creato come macchine o schiavi, ma come Suoi figli! Il figlio è colui che riceve l’amore del padre e della madre, e che li ama a sua volta non perché costretto, ma con una libertà che viene dal cuore. A maggior ragione, di fronte a Dio che è Padre, che ci conosce fino in fondo e vuole solo il nostro bene, che senso ha non fidarsi, non lasciarGli spazio nella nostra vita? In un momento di silenzio possiamo ringraziare per le persone che ci vogliono bene, e possiamo anche chiedere a Dio questa grazia di fidarci sempre di più di Lui per compiere la Sua Volontà con amore.

Padre nostro
Maria, Madre della chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

NOCHE OSCURA NOTTE OSCURA
En una noche oscura,
con ansias, en amores inflamada,
¡oh dichosa ventura!,
salí sin ser notada,
estando ya mi casa sosegada.
[…]
¡Oh noche que guiaste,
oh noche amable más que el alborada;
oh noche que juntaste
Amado con amada,
amada en el Amado transformada!
In una notte oscura,
con ansie, in amori infiammata,

oh! felice ventura! -
uscii, né fui notata,
stando già la mia casa addormentata.
[…]
Notte che mi hai guidato!
O notte amabil più dei primi albori!
O notte che hai congiunto
l'Amato con l'amata,
l'amata nell'Amato trasformata!

Parola chiave

Notte

Riflessione

I meravigliosi versi che abbiamo letto rappresentano uno degli apici della letteratura spagnola e mondiale! Siamo nel Siglo de oro spagnolo. Frate Juan viene rinchiuso per mesi in una cella minuscola dai suoi avversari che non tolleravano la riforma morale che stava mettendo in atto nel monastero. Ma lui è un’anima appassionata, così follemente innamorata
di Dio da non poter essere domata da nessuna costrizione. In quel durissimo periodo di prova sperimenta “la notte” dello spirito, un passaggio interiore che a volte Dio permette per purificare le anime e stringerle ancora più strettamente a sé. Questo fa l’Amore: unisce anche, anzi soprattutto, nei periodi più bui! Per questo Giovanni della Croce definirà “amabile” quella notte per cui è passato. Impariamo da questo santo, e chiediamo a Dio il dono di intravedere la Speranza anche dentro le nostre piccole e grandi “notti” interiori. Ogni giorno tante sono le zone d’ombra…
eppure c’è una Stella che ci conduce a un Bambino che nasce per noi. È Lui, quel Bambino, la Luce che dissipa ogni tenebra.

Padre nostro
Maria, Madre della chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
San Giovanni della Croce, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Era il 12 dicembre 1531, in Messico, nei pressi dell’attuale Città del Messico, l’odierna capitale. Secondo il più antico resoconto dell’episodio, scritto in
lingua azteca e intitolato Nican Mopohua, la Madonna apparve a Juan Diego, nei pressi della zona chiamata Guada lupe, consegnandogli un messaggio per il vescovo Juan de Zumàrraga. La richiesta di Maria era la costruzione di un nuovo santuario in Suo onore in cima alla collina del Tepeyac. È proprio in questo luogo che la Vergine di Guadalupe fece crescere delle rose – ricordiamoci che era inverno- e chiese a “Juanito, il più piccolo dei suoi figli”, di trasportare le rose nella sua tilma (il mantello) al Vescovo. Fu proprio quando Juan Diego consegnò le rose al Vescovo che
l’immagine della Vergine, impressa sulla tilma dell’indio, fu scoperta. Questa tilma era fatta da fibre d’ agave che normalmente durano al massimo 20 anni. Tuttavia oggi, la tilma miracolosa, con la sua incredibile immagine della Vergine Maria, è rimasta intatta nel suo stato originale
a 500 anni
.

Idea forza

Non sono qui Io, tua Madre?

Riflessione

Quando Juan Diego tornò al luogo dell’apparizione dicendo che aveva paura, lui povero contadino, di andare dal vescovo, la Madonna lo incoraggiò con queste bellissime parole. Mentre le ascolti, prova a meditare sul fatto che è così che Maria, l’Immacolata che abbiamo festeggiato martedì, parla in ogni momento al tuo cuore.


“Ascolta e ricordati, figlio mio, che quello che ti spaventa e ti affligge non conta; non si turbi il tuo cuore; non aver paura di questa malattia e di qualsiasi altra malattia o angustia. Non sono qui Io, tua Madre? Non sei forse sotto la mia ombra e protezione? Non sono io la tua salute? Non stai sul mio cuore e fra le mie braccia? Di che cos’altro hai bisogno?

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te…
Maria di Guadalupe, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Se ti capita di passare dalle Marche, non esitare a passare da Loreto, nel cui Santuario c’è la casa in cui Maria visse la sua giovinezza a Nazareth. Queste pareti fu trasportata nel Medio Evo dalla Terra Santa in Italia, dove da allora innumerevoli pellegrini si recano a pregare alla Madonna Nera che vi è contenuta.

Idea forza

Accogliere Gesù nella nostra vita

Riflessione

Martedì abbiamo festeggiato l’Immacolata, cioè il Mistero per cui Maria sin dalla sua Concezione è stata colmata dalla grazia di Dio, dal suo Amore. In ogni momento della sua vita, Maria ha detto un sì pieno di fede e di gioia. Per questo, nella casa di Nazareth, fu capace di rispondere all’angelo con un generosissimo Fiat: «avvenga di me secondo la tua Parola». Con quel “sì” permise al Verbo Eterno di incarnarsi per salvarci. In un momento di silenzio, proponiamoci di rispondere con generosità alla missione che anche a noi viene affidata oggi; a sforzarci nel servizio degli altri e del bene comune; se abbiamo il dono della Fede, a essere disponibili a ospitare nel nostro intimo, a imitazione della famiglia di Nazareth, il Signore Gesù che viene verso di noi in questo Avvento.

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te…
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero".

Parola chiave

Ristoro

Riflessione

Può succedere che, dopo qualche giorno di meritato riposo, ci sentiamo più stanchi di prima, o poco vogliosi di riprendere i nostri doveri quotidiani. Oggi Gesù ci fa un bellissimo invito per rispondere a questa difficoltà: tornare alle radici di chi siamo, alle motivazioni più profonde dei nostri sforzi e delle nostre decisioni. In poche parole, tornare a Lui, che conosce perfino meglio di noi gli aneliti più profondi del nostro cuore. In un momento di silenzio, possiamo contemplare il Cuore di Gesù, per chiedere di partecipare di quell’Amore che rende leggero ogni peso che incontriamo sul nostro cammino.

Preghiera

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli
risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.

Parola chiave

Vedere

Riflessione

C’è un dettaglio in questo episodio, così ricco nella sua semplicità. Per essere guariti, ai ciechi viene chiesto di entrare nella casa dove sta Gesù. Questa casa è il rapporto con Dio. Rappresenta il conoscerLo e sperare nella Sua promessa di Luce e Vita. Solo se entriamo in questa “Casa” dell’amicizia con Dio, crederemo nella Potenza del suo Amore. La nostra Fede permetterà ai nostri occhi di aprirsi per vedere i miracoli che Lui continua a operare in noi e in ogni frangente della Storia umana. Facciamo un momento di silenzio: possiamo chiedere il dono di una Fede più grande, o semplicemente proporci di avere uno sguardo attento a scoprire, pur in mezzo alle difficoltà, le cose belle che non smettono di accadere.

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Oggi è la giornata internazionale delle persone con disabilità. Perché essere vulnerabili non ti impedisce di essere felice, ma ti apre alla dimensione dell’amore

Riflettiamo sulle parole di papa Francesco a proposito di chi soffre di disabilità: “Eppure, a livello culturale permangono ancora espressioni che ledono la dignità di queste persone per il prevalere di una falsa concezione
della vita. Una visione spesso narcisistica e utilitaristica porta, purtroppo, non pochi a considerare come marginali le persone con disabilità, senza cogliere in esse la multiforme ricchezza umana e spirituale. È ancora troppo forte nella mentalità comune un atteggiamento di rifiuto di questa condizione, come se essa impedisse di essere felici e di realizzare sé stessi. Lo prova la tendenza eugenetica a sopprimere i nascituri che presentano qualche forma di imperfezione. In realtà, tutti conosciamo tante persone che, con le loro fragilità, anche gravi, hanno trovato, pur con fatica, la strada di una vita buona e ricca di significato. Come d’altra parte conosciamo persone apparentemente perfette e disperate! D’altronde, è un pericoloso inganno pensare di essere invulnerabili. Come diceva una ragazza che ho incontrato nel mio recente viaggio in Colombia, la vulnerabilità appartiene all’essenza dell'uomo.

La risposta è l’amore: non quello falso, sdolcinato e pietistico, ma quello vero, concreto e rispettoso. Nella misura in cui si è accolti e amati, inclusi nella comunità e accompagnati a guardare al futuro con fiducia, si sviluppa il vero percorso della vita e si fa esperienza della felicità duratura”.

Papa Francesco

Idea forza

Nella vulnerabilità sperimentiamo in modo vivo l’amore

Riflessione

Padre Nostro

Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Parola chiave

Vegliare

Riflessione

…E se oggi il professore esponesse in un momento della mattinata i numeri che usciranno al Superenalotto, tu andresti in bagno, o piuttosto staresti con gli occhi incollati aspettando il momento giusto? E se una ragazza sapesse che oggi le passerebbe davanti “il principe azzurro”, pensi che vivrebbe questa giornata pensando alle futili preoccupazioni quotidiane, o starebbe attenta a capire di chi si tratterebbe? Ecco, sono immagini un po’ banali, ma utili per capire che l’Avvento, cominciato domenica scorsa, è un periodo di attesa attenta, perché qualcosa di bello si sta avvicinando alla nostra Vita: sta venendo Qualcuno che può cambiarla in meglio, che può redimerla, ma che non può farlo senza il tuo aiuto. In un momento di silenzio puoi chiedere a Dio aiuto per vivere queste settimane di preparazione al Natale, facendo anche un proposito personale.

Momento di silenzio

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

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