La storia bella di oggi… è un evento storico: il 12 ottobre 1492 veniva
scoperta l’America
. Iniziamo così la settimana missionaria!

Dopo che l’Ammiraglio lo disse, detta luce si vide una volta o due ed era come una candelina di cera che si sopiva e si rinfocolava, la qual cosa a pochi soltanto parve essere indizio di terra; ma l’Ammiraglio, lui, lo tenne per certo. Perciò quando intonarono la Salve Regina che i marinai sono usi dire e cantare a modo loro e si riunirono tutti, l’Ammiraglio li pregò ed esortò a fare buona guardia dal castello di prua e che scrutassero per cercare terra e che a colui il quale per primo dicesse che la vedeva, avrebbe dato immediatamente un giubbone di seta, senza contare le altre ricompense promesse dai Re, che erano diecimila maravedìs di juro [= tipo di vitalizio] a chi per primo la vedesse. Alle due, passata la mezzanotte, apparve terra, dalla quale saranno stati distanti due leghe. Ammainarono tutte le vele e […] giunsero a una isoletta dei lucayos che nella lingua degli
indigeni era detta Guanahanì. Videro quindi gente nuda, e l’Ammiraglio scese a terra con la barca armata, e Martin Alonso Pinçòn e Viceinte Anes, suo fratello, che era capitano della Nina. L’Ammiraglio dispiegò la bandiera reale e i capitani due bandiere con una croce verde, che l’Ammiraglio aveva su ogni nave quale insegna con una F e una I, da un lato e una dall’altro
della croce, e a sormontare ogni lettera una corona. Giunti a terra, videro alberi verdissimi, molte fonti e frutti di varie sorte. L’Ammiraglio […] prendeva possesso […] di detta isola in nome del Re e della Regina suoi signori, pronunciando le formule di rito, come più ampiamente si descrive nelle testimonianze che là furono redatte per iscritto. Quindi, si raccolse in quel punto molta gente dell’isola.

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Missione

Riflessione

Il mese di ottobre è dedicato al tema della Missione. L’esempio di Cristoforo Colombo ci risulta di grande aiuto per riflettere su questo. Il grande navigatore genovese si sentiva chiamato a una grande impresa. Per compierla fu pronto a mettere in gioco la propria vita, anche se molti non gli credevano minimamente. Anche se i suoi calcoli non erano esatti, la sua determinazione e perseveranza hanno cambiato il corso della storia umana. Anche noi siamo chiamati a una missione nella nostra esistenza, che si snoda in ogni giornata, anche quella che può sembrare più insignificante e monotona. In un momento di silenzio, chiediamo uno sguardo profondo, che sappia riconoscere con gioia e gratitudine la grandezza e l’importanza di ogni momento che viviamo e di ogni nostra azione.

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Oggi è la festa di un santo inglese dei nostri giorni: John Henry Newman

John Henry Newman (1801-1890) ha una storia affascinante. Dotato di una intelligenza straordinaria, professore a Oxford, fu tra le menti più brillanti e riconosciute del suo tempo. Nei suoi studi si rese conto che la pienezza della verità su Dio stava nella Chiesa Cattolica. Non gli importò perdere un lavoro prestigioso, la stima dei colleghi e degli amici, la sicurezza del futuro: per John Henry la cosa più essenziale era obbedire alla propria coscienza, dove Dio parla all’uomo. Per questo, da pastore anglicano che era, chiese di essere accolto nella Chiesa Cattolica. Aveva 44 anni. È stato dichiarato santo il 19 settembre 2010. Leggiamo insieme una sua bellissima preghiera, che ci aiuta anche a riflettere sul bene comune, a cui tutti siamo chiamati a collaborare, dando ognuno il proprio irripetibile contributo.

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Anelli di una catena

Preghiera (per chi vuole in lingua originale, e in traduzione italiana)

God has created me to do Him some definite service; He has committed some work to me which He has not committed to another. I have my mission. […] Yet I have a part in this great work; I am a link in a chain, a bond of connexion between persons. He has not created me for naught. I shall do good, I shall do His work.

Dio mi ha creato per rendergli un servizio definitivo. Egli mi ha affidato un lavoro che non ha affidato ad un altro. Ho la mia missione. […] Sono un anello di una catena, un legame di collegamento tra le persone. Egli non mi ha creato per nulla. Farò il bene; farò la Sua opera.

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

La storia bella di oggi… è un anniversario un po’ strano!

L’8 ottobre 1582 non avvenne… niente! Infatti quel giorno “non è mai esistito”. Premessa: tra il 325, anno in cui il Concilio di Nicea stabilì la regola per il calcolo della Pasqua, e il 1582 si era ormai accumulata una differenza di circa 10 giorni, per una lieve imperfezione nel calcolo del calendario giuliano. Per questo la Pasqua veniva spesso a cadere nella data sbagliata; e di conseguenza erano sbagliati anche i periodi liturgici collegati ad essa, cioè la Quaresima e la Pentecoste. Per risolvere questo problema, nel 1582, si decise di “saltare” 10 giorni: per questo l’8 ottobre 1582 non esiste nel calendario gregoriano. Infatti, per riallineare il calendario alle stagioni, i giorni dal 5 al 14 ottobre 1582 vennero saltati.

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Ogni giornata è un’opportunità

Riflessione

Questa notizia curiosa ci può aiutare a riflettere su quanto a volte non siamo coscienti di tanti beni a cui siamo tanto abituati, da non esserne grati o riconoscenti. Uno tra tutti: la possibilità di avere una giornata a disposizione per fare del bene a noi e agli altri, con le possibilità che abbiamo e che non tutti nel mondo hanno. In un breve momento di silenzio, prova a individuare una realtà bella di cui disponi, e che a volte prendi un po’ per scontata. Prova a riflettere in silenzio, e se vuoi, a ringraziare per essa Dio.

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

La storia bella di oggi… è una festa legata ad un importante evento
storico

Ogni 7 ottobre si celebra Maria, Madonna del Rosario. Questa ricorrenza risale alla battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571 nel mar Ionio, in cui la flotta cristiana respinse l’espansione dell’impero turco ottomano. Papa Pio V, stando a Roma, ebbe a mezzogiorno una visione della vittoria delle navi cristiane. Ordinò quindi che le campane venissero sciolte e suonassero. Da quel momento ogni giorno, a mezzogiorno, si usa far suonare le campane per ricordare quell’evento, attribuito all’aiuto della Madonna.

Idea forza

Maria, tu sei aiuto dei cristiani

Riflessione

Quando ci sentiamo soli o impauriti per qualche ostacolo, non dubitiamo:
ricorriamo alla Madre che Dio ci ha dato, che come ogni madre, non lascerà mai solo il proprio figlio. Rivolgiamoci a Maria, sempre, con fiducia.

Padre Nostro…
Ave Maria, piena di grazia…
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Ci prepariamo a una grande gioia! Carlo Acutis sarà proclamato beato sabato prossimo!

Idea forza

Tutti nasciamo originali

Riflessione

Riceviamo così tanto dalla vita, e abbiamo tanto da dare a chi vive al nostro fianco! Nessuno di noi vuole vivere come una fotocopia qualunque, perché ognuno di noi custodisce una irripetibile bellezza chiamata a fare della propria vita un’opera d’arte. In un momento di silenzio, ringraziamo per questo dono, e chiediamo l’aiuto del Signore, per intercessione di Carlo, perché ogni nostro più bel desiderio diventi realtà.

Momento di silenzio…

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Oggi è la giornata mondiale degli insegnanti!

Insegnare è un lavoro bellissimo. […] La scuola è fatta certamente di una valida e qualificata istruzione, ma anche di relazioni umane, che da parte nostra sono relazioni di accoglienza, di benevolenza, da riservare a tutti indistintamente. Nella scuola l’elemento principale è imparare ad essere magnanimi. La magnanimità: questa virtù del grande e del piccolo (Non coerceri maximo contineri minimo, divinum est), che ci fa guardare sempre l’orizzonte. Che cosa vuol dire essere magnanimi? Vuol dire avere il cuore
grande, avere grandezza d’animo, vuol dire avere grandi ideali, il desiderio di compiere grandi cose per rispondere a ciò che Dio ci chiede, e proprio per questo compiere bene le cose di ogni giorno, tutte le azioni quotidiane, gli impegni, gli incontri con le persone; fare le cose piccole di ogni giorno con un cuore grande aperto a Dio e agli altri. È importante allora curare la formazione umana finalizzata alla magnanimità. La scuola non allarga solo la vostra dimensione intellettuale, ma anche umana.

(da discorsi di Papa Francesco)

Idea forza

Fare scuola insieme

Riflessione

Le parole di papa Francesco che abbiamo letto sono rivolte agli insegnanti oppure agli studenti? La cosa bella è che valgono per entrambe le “categorie”! Questo dimostra che “fare scuola” è una responsabilità e una missione comune, che non si può vivere se non collaborando tra professori, alunni e genitori, camminando insieme verso una meta condivisa. Abbiamo allora l’occasione per fare un piccolo esame di coscienza: in cosa posso migliorare per avere un atteggiamento più magnanimo, generoso e collaborativo nella mia vita scolastica? In un momento di silenzio, possiamo anche, già da adesso, vivere questo proposito con un bellissimo gesto: se sei uno/a studente, prega per i tuoi insegnanti… se invece sei un docente, prega per i tuoi studenti. E che il Signore accompagni e protegga il nostro cammino scolastico!

Momento di silenzio…

Padre Nostro…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Abbiamo riflettuto poco tempo fa sulla presenza degli angeli custodi. Oggi li ricordiamo, e forse non è un caso che nella stessa giornata festeggiamo anche le persone che per molti aspetti sono spesso i nostri angeli custodi: i nostri nonni. Papa Francesco parla spesso dell’importanza dei nonni, e della nostra responsabilità nei loro confronti: «Gli anziani sono come alberi che continuano a portare frutto: pur sotto il peso degli anni, possono dare il loro contributo originale per una società ricca di valori e per l’affermazione della cultura della vita». «Parlate spesso con i vostri nonni; anche loro hanno questa gioia contagiosa. Domandate a loro tante cose, ascoltateli, loro hanno la memoria della storia, l’esperienza della vita, e per voi questo sarà un grande dono che vi aiuterà nel vostro cammino. Anche loro hanno bisogno di ascoltarvi, anche i nonni hanno bisogno di voi, hanno bisogno di ascoltarvi, di capire le vostre aspirazioni, le vostre speranze. Ecco il compito: parlare con i nonni, ascoltare i nonni. Gli anziani hanno la sapienza della vita»…

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Esperienza della vita

Riflessione

In un momento di silenzio, possiamo ringraziare in cuor nostro per il dono dei nostri nonni, proponendoci di farne tesoro come suggerisce papa Francesco. Se invece non abbiamo avuto l’esperienza di un rapporto con i nostri nonni, forse perché sono già in cielo, possiamo comunque pregare per loro, ringraziando il Signore per il dono della vita che ci è stata comunicata attraverso la loro esistenza.

Momento di silenzio

Padre Nostro…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

La storia bella di oggi è… l’insegnamento di una grande santa: Santa Teresa di Gesù Bambino

“Mi impegnavo soprattutto a praticare le virtù piccole, così mi piaceva ripiegare i mantelli dimenticati dalle consorelle, e rendere a queste ultime tutti i servizi che potevo. Facevo anche parecchi sforzi per non scusarmi,
cosa che mi sembrava difficilissima, soprattutto con la nostra Maestra alla quale non avrei voluto nascondere niente. Ecco la mia prima vittoria, non è grande, ma mi è costata molto. Un vasetto posto dietro una finestra venne trovato rotto; la nostra Maestra, credendo che fossi stata io a mancare di attenzione, me lo mostrò dicendomi di stare più attenta un’altra volta. Senza dire nulla accettai la correzione, poi promisi di essere più ordinata in avvenire” (74v°-210). C’è inoltre in comunità una consorella che ha il talento di dispiacermi in tutte le cose. Quando ho la tentazione di risponderle sgarbatamente, mi limito a farle il più amabile dei miei sorrisi”.

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Basta uno spillo raccolto per terra con amore per salvare una persona

Riflessione

Una grandissima santa come santa Teresa di Lisieux ci insegna a partire dalle piccole cose, dal perdonare un piccolo sgarbo, dall’essere umili nelle cose più piccole. Questo atteggiamento non viene solo dalla enorme sensibilità di questa ragazza, ma anche dal grande amore che metteva nell’agire. Ti viene in mente qualche opportunità per vivere un atteggiamento simile quest’oggi? Perché non ti proponi di farlo?

Momento di silenzio

Padre Nostro…
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.

Dal Vangelo secondo Luca
Un altro disse a Gesù: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

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Magnanimità

Riflessione

Ti è mai capitato di impegnarti generosamente ad aiutare qualcuno, per poi pentirtene un po’ non appena ti rendi conto della fatica che questo comporta? Gesù ci invita a tutt’altro: ad avere un cuore grande, magnanimo, che si lancia coraggiosamente in favore del bene di tutti. Certo, può venire la tentazione di guardare indietro, alla comodità che abbiamo abbandonato. Che fare allora, per non lasciarci ingannare dal “richiamo del divano”? Mettiamoci in ascolto del nostro cuore, del desiderio di bellezza e di cose grandi; guardiamo le persone che abbiamo accanto, che forse solo noi possiamo aiutare nel modo che abbiamo intuito; e guardiamo a Gesù, l’amico fedele, l’unico che può darci il coraggio e la forza necessari per essere coerenti con le nostre più nobili decisioni!

Momento di silenzio

Padre Nostro
Maria, madre della Chiesa, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Beato Luigi Caburlotto, prega per noi.


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